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Problemi legati all’orientamento sessuale
e all’identità di genere

Problematiche legate all’orientamento e all’identità sessuale

Il percorso psicoterapeutico per problematiche legate all’orientamento e all’identità sessuale è rivolto a chi esprime una richiesta di aiuto per difficoltà interiori, relazionali o dovute ad esperienze vissute di discriminazione e violenza.

L’orientamento sessuale è tendenzialmente immutabile e si riferisce al genere e alle caratteristiche sessuali oggetto di attrazione erotico-affettiva. Quindi se l’attrazione è rivolta verso l’altro sesso si parla di orientamento eterosessuale, se è rivolta verso lo stesso sesso di orientamento omosessuale, se rivolta ad entrambi di orientamento bisessuale.

L’identità sessuale invece si riferisce all’esperienza soggettiva dell’orientamento sessuale, includendo una dimensione personale e una pubblica, che ha a che fare con le modalità con cui la persona lo dichiara agli altri. Essa si sviluppa nel tempo e subisce l’influenza del contesto sociale e culturale. Per fare un esempio, una persona può definirsi eterosessuale (identità sessuale) ed essere attratta anche da persone dello stesso sesso (orientamento sessuale).

Le principali problematiche vissute da persone GLB (acronimo per gay, lesbian, bisexual) sono:

Minority stress:

l’ insieme dei disagi psicologici dovuti all’appartenere ad una minoranza usato in riferimento alle persone GLB che sono sottoposte a discriminazione e pregiudizi di vario ordine e grado.

Rispetto ad altre minoranze, per etnia o religione, le persone GLB subiscono maggiore stress perché, spesso, non sono accettate neanche dal proprio nucleo familiare.

Omofobia interiorizzata:

l’insieme di sentimenti e atteggiamenti negativi che una persona può provare, più o meno consapevolmente, nei confronti della propria omosessualità.

Outing:

indica la condizione in cui un altro soggetto svela la condizione di omosessualità contro la propria volontà, a differenza del coming out, che invece indica il gesto volontario di rivelare il proprio orientamento sessuale agli altri. Se nel secondo caso si tratta di un gesto volontario e in quanto tale indica una buona accettazione di sé, nel primo si possono sperimentare vissuti di vergogna e umiliazione.

Come da indicazioni dell’Ordine Nazionale degli Psicologi che nel 2013 ha pubblicato le “Linee guida per la consulenza psicologica e la psicoterapia con persone gay, lesbiche e bisessuali”, non propongo teorie riparative ma affronto le problematiche psicologiche nel pieno rispetto dell’orientamento sessuale di ogni singola persona.

N.B. Le terapie riparative sono percorsi basati su premesse ideologiche e religiose che hanno come obiettivo quello di cambiare l’orientamento da “omosessuale” a “eterosessuale” partendo dal pregiudizio che l’omosessualità sia una patologia e che l’eterosessualità sia la meta naturale dello sviluppo psicosessuale. Studi empirici hanno dimostrato non solo la loro inutilità ma che possono provocare gravi danni all’individuo.

Dal 2013 al 2017 mi sono occupata della consulenza psicologica, della psicoterapia e degli aspetti clinici di PROMO, un Servizio della The Profilers S.r.l. che ha come obiettivo strategico quello di promuovere una visione del mondo rispettosa dell’orientamento sessuale di ogni individuo al fine di permettere ad ogni persona di costruire la propria identità piena e personale.

In collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale Dì Gay Project ho condotto corsi di aggiornamento e interventi nelle scuole contro l’omofobia e gli stereotipi di genere.

Bibliografia

 “Linee Guida per la Consulenza Psicologica e la Psicoterapia con persone lesbiche, gay e bisessuali”, V. Lingiardi, N. Nardelli, 2014