La terapia Emdr (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è ad oggi considerato il trattamento evidence-based per il Disturbo da Stress Post Traumatico, validato da più ricerche e pubblicazioni di qualunque altra psicoterapia nel campo del trauma.
Con l’Emdr è possibile lavorare su traumi con la T maiuscola, che minacciano la nostra integrità (incidenti, aggressioni, terremoti) ma anche su traumi con la t minuscola, traumi relazionali legati ad esperienze di trascuratezza, abbandoni e paure vissuti nell’infanzia e che hanno ancora oggi un impatto significativo sulla qualità delle relazioni con gli altri.
Gli aspetti vincenti dell’EMDR sono la rapidità di intervento, l’efficacia e la possibilità di applicazione a persone di qualunque età.
Si parte dalla storia del paziente per identificare i traumi T e t che hanno contribuito a sviluppare la problematica di oggi (es. ansie, attacchi di panico, dipendenza affettiva…).
E’ importante sottolineare che non tutti i traumi subiti da una persona sono necessariamente “traumatici”, spesso il nostro cervello ha una buona capacità di auto guarigione e il trauma viene integrato dentro di sé ed elaborato. In altre situazioni invece sembra che il ricordo dell’evento traumatico sia rimasto “congelato” in una zona del cervello (a volte si ha come la sensazione che sia successo poche ore prima anche se risale a mesi o anni addietro) e sia collegato a sintomi invalidanti.
Dopo aver raccolto la storia della persona, il paziente viene invitato a focalizzarsi sull’immagine, l’emozione e la sensazione legata ad uno specifico ricordo traumatico mentre il terapeuta gli fa compiere una serie di movimenti oculari bilaterali (in genere questo significa muovere gli occhi da destra a sinistra seguendo le dita del terapeuta). Questi movimenti facilitano la comunicazione tra gli emisferi cerebrali e l’elaborazione del trauma.
Durante il lavoro il trauma ritorna nel passato e la persona lo sente integrato dentro di sé con una consapevolezza nuova, adulta.
Recenti ricerche hanno dimostrato con tecniche di neuroimaging che esiste un cambiamento significativo nell’attivazione delle aree del cervello dopo l’Emdr, passando da aree limbiche (le aree delle emozioni forti) ad aree corticali (quelle del pensiero, cognitive).
Nel 2018 ho seguito la formazione Emdr di primo e secondo livello. È stata una rivelazione! Da quel momento ho iniziato ad integrare l’Emdr nel mio lavoro ed oggi è uno strumento importante nella mia “cassetta degli attrezzi”. Guardare il paziente con il focus del trauma, collegare i sintomi che portano ad eventi traumatici del passato, ha cambiato in modo importante il mio lavoro e la mia visione dell’essere umano. I traumi sono alla base di molti sintomi (depressione, attacchi di panico, pensieri ossessivi, dissociazione) e anche di alcuni disturbi di personalità, ad esempio il Disturbo di personalità Borderline. Credo che nel mio lavoro sia essenziale continuare a formarsi e tra i diversi corsi fatti nel mio percorso, l’Emdr è stato un passaggio essenziale. A luglio 2022 ho conseguito la qualifica di terapeuta Emdr Pratictioner (esperto).
Ad oggi integro spesso l’Emdr con la CFT (Compassion Focused Therapy), un approccio psicoterapeutico che incoraggia i pazienti a sviluppare una relazione più positiva con sé, aiutando a gestire emozioni difficili, riducendo la critica interiore e promuovendo la compassione verso gli altri e verso sé stessi.
dalle 8:00 alle 10:00 dal lunedì al venerdì
presso Centro Clinico PADEF
Orario continuato